Le meditazioni sono state testimonianze, ascoltate da Papa Francesco nei suoi incontri, di uomini e donne segnati da conflitti, violenze e povertà.
Le meditazioni sono state testimonianze, ascoltate da Papa Francesco nei suoi incontri, di uomini e donne segnati da conflitti, violenze e povertà.
Una serie di testimonianze ascoltate da Papa Francesco nel corso dei suoi viaggi apostolici e dei suoi incontri sul tema “Voci di pace in un mondo di guerra”: la Via Crucis di ieri sera al Colosseo di Roma ha proposto la lettura di meditazioni, curate da alcuni dicasteri della curia romana, di uomini e donne provenienti da terre segnate da conflitti armati, violenze e povertà. La cerimonia è stata presieduta dal cardinale Angelo De Donatis, vicario generale del pontefice per la diocesi di Roma, in quanto il Papa ha seguito l’avvenimento da Casa Santa Marta a causa del freddo intenso di questi giorni, come comunicato dalla Sala stampa vaticana.
Le voci nelle quattordici stazioni del percorso venivano da diverse zone del mondo: una testimonianza dalla Terra Santa segnata dal linguaggio della violenza; un migrante dell’Africa Occidentale passato dalla prigionia in Libia e la traversata in gommone del Mediterraneo; giovani del Centro America cresciuti tra pigrizia e paura; una madre sudamericana vittima con la figlia di un ordigno dei guerriglieri che le devastò una gamba; migranti vittime dell’odio in Africa, Sud dell’Asia e Medio Oriente; un sacerdote torturato durante la guerra nei Balcani; due adolescenti sfollati dell’Africa Settentrionale; fedeli dal Sud-Est Asiatico segnati dai conflitti; una suora missionaria nell’Africa centrale colpita dalle violenze; un giovane ucraino e un giovane russo segnati dalla guerra in corso; un ragazzo del Vicino Oriente scappato dalla guerra; una donna dell’Asia Occidentale a cui è morto il figlio sotto le bombe; una suora dall’Africa Orientale che ricorda la consorella morta per mano di terroristi; ragazze dell’Africa Australe rapite e maltrattate dai ribelli.
La Via Crucis si è conclusa con una preghiera composta da quattordici “grazie” al Signore:
Signore Gesù, Parola eterna del Padre, per noi ti sei fatto silenzio. E nel silenzio che ci guida al tuo sepolcro c’è ancora una parola che vogliamo dirti ripensando al cammino della Via crucis percorsa con te: grazie!
Grazie, Signore Gesù, per la mitezza che confonde la prepotenza.
Grazie, per il coraggio con cui hai abbracciato la croce.
Grazie, per la pace che sgorga dalle tue ferite.
Grazie, per averci donato come nostra Madre la tua santa Madre.
Grazie, per l’amore mostrato davanti al tradimento.
Grazie, per aver mutato le lacrime in sorriso.
Grazie, per aver amato tutti senza escludere nessuno.
Grazie, per la speranza che infondi nell’ora della prova.
Grazie, per la misericordia che risana le miserie.
Grazie, per esserti spogliato di tutto per arricchirci.
Grazie, per aver mutato la croce in albero di vita.
Grazie, per il perdono che hai offerto ai tuoi uccisori.
Grazie, per avere sconfitto la morte.
Grazie, Signore Gesù, per la luce che hai acceso nelle nostre notti e riconciliando ogni divisione ci hai reso tutti fratelli, figli dello stesso Padre che sta nei cieli.
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