Nel Trittico di Miraflores dipinto dal fiammingo Rogier van der Weyden c’è una scena stranamente non raccontata nei Vangeli.
Nel Trittico di Miraflores dipinto dal fiammingo Rogier van der Weyden c’è una scena stranamente non raccontata nei Vangeli.
Dopo la resurrezione di Cristo, non vi è traccia nei Vangeli di un momento in cui Maria avrebbe visto il figlio di nuovo vivo. Sembra strano che proprio colei che aveva generato il Verbo di Dio ed era rimasta sofferente sotto la croce sia stata esclusa dalla visione beata del Risorto. Per questo, la meditazione, la letteratura e l’arte cristiana non tacciono su questo possibile avvenimento. Ad esempio, il sito Adoratrici.it riporta che questa scena è raffigurata nel Trittico di Miraflores, pala d’altare dipinta dal fiammingo Rogier van der Weyden verso la metà del Quattrocento.
Essa è stata probabilmente ispirata da un antico inno di sant’Efrem: «In aprile il Signore è sceso dalle alture e Maria lo ha accolto; in aprile egli è risuscitato e si è elevato, e anche Maria lo vide, lei che si era accorta che era disceso negli abissi della morte; e anche, per prima, lei lo vide risuscitato; ora alture e profondità vedono il nome di Maria. Benedetto sei, aprile, per aver visto il concepimento, la morte e la risurrezione di nostro Signore».
Il dipinto ci fa vedere, attraverso la finestra della casa della Vergine, il panorama che si estendeva fuori dalle mura di Gerusalemme, con un cielo primaverile terso e tra i più luminosi nella gloriosa mattina di Pasqua. Si vede il sepolcro aperto e le guardie a terra, con Cristo colto nel momento della resurrezione. Sulla pietra spostata sta un angelo, ritto e orante. Dalla città stanno giungendo le tre mirofore, le donne che troveranno la tomba vuota. I colori dei loro abiti esprimono le caratteristiche dell’evento sacro: il primo è blu, come il mistero di quella morte e di quella risurrezione; il secondo rosso, come il mistero di quel sacrificio; il terzo verde, come il mistero dell’Incarnazione di Cristo.
Questi sono eventi passati rispetto al momento della scena in primo piano, nella quale il Risorto incontra sua madre. Gesù le mostra trepidante i segni della sua vittoria sulla morte, opera portata a termine assieme secondo la volontà salvifica del Padre. La sua veste rossa simboleggia il martirio e copre il corpo di un uomo vero, come si percepisce dalle vene che emergono sotto la pelle. Egli è veramente morto e resuscitato in maniera definitiva, portando con sé nella gloria il suo corpo di carne, pegno della nostra futura gloria.
Prima dell’incontro, una Maria anziana era seduta, intenta alla lettura e alla meditazione. Girandosi verso il figlio e vedendo le sue piaghe non trattiene le lacrime, che da dolorose si trasformano in gioiose, perché riconosce i segni della potenza divina. Ella capisce fino in fondo la necessità dell’umiliazione del Signore e lo scandalo della croce, che comunque aveva accettati. Anche oggi, senza questa comprensione, questa certezza, non ci può essere fede.
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