Nel bassorilievo con la creazione della donna Wiligelmo racconta con dinamicità narrativa il mistero della sua origine.
Nel bassorilievo con la creazione della donna Wiligelmo racconta con dinamicità narrativa il mistero della sua origine.
Tra le lastre scolpite a bassorilievo che raccontano la Genesi poste sulla facciata del duomo di Modena, una mostra la creazione di Eva. Per questa scena Wiligelmo, scultore e architetto tra i più creativi dell’undicesimo secolo, abbandona il modulo verticale utilizzato nelle due precedenti scegliendo linee diagonali, esaltando così l’aspetto narrativo. Come viene spiegato su Luoghi dell’Infinito, nel pannello anteriore l’artista raffigura prima Dio eretto all’interno di una mandorla, sorretta da una coppia di angeli, mentre mostra un libro con la scritta “Io sono la luce del mondo, la via vera, la vita perenne”, poi il Signore che crea Adamo, entrambi in piedi in modo affine alla verità teologica secondo cui il primo uomo (ovvero l’umanità) sta, a differenza degli altri esseri viventi, davanti a Dio a tu per tu.
Invece Eva, chiamata dal Padre alla vita, emerge diagonalmente da una costola di Adamo mentre egli, a lei perpendicolare, è immerso in un sonno profondo sopra una roccia bagnata dalle acque dell’Eden. Questo è il sonno mistico (nella Bibbia tardemah) che coglie l’uomo ogni qual volta si avvicina al mistero del Creatore, esprimente la condizione del limite umano. Adamo è anche colpito da una dolorosa solitudine, visto che le bellezze del Creato non soddisfano la sete di relazione impressa nella sua carne dalla somiglianza con il Dio uno e trino. Per questo il Signore esclama «Non è bene che l’uomo sia solo».
Ecco quindi la donna, simile all’uomo, proveniente da una particella umana, tselè, che i Padri della Chiesa hanno tradotto come “costola”. Questa espressione è apparentata con un’interpunzione muta, tselà, che nella Bibbia compare quando si affronta un passo misterioso da contemplare. Il corpo di Eva che esce da Adamo esprime con grande efficacia il mistero della comune umanità voluta dal Creatore. Dio è contemporaneamente connesso a entrambi: con il suo piede tocca, come in altre opere medievali, quello di Adamo, mentre con la mano tiene quella di Eva. Lei è la vita stessa (Ivvah in ebraico), l’ultimo essere creato che, nel mistero della sua origine ignota ad Adamo, insegna la sua dignità insopprimibile.
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