Nel 2022 addirittura un cristiano su sette ha subito violenze e discriminazioni, un dato in continuo peggioramento.
Nel 2022 addirittura un cristiano su sette ha subito violenze e discriminazioni, un dato in continuo peggioramento.
Sono oltre trecentosessanta milioni i cristiani che nel mondo sperimentano alti livelli di persecuzione e discriminazione a causa della loro fede, ovvero un cristiano su sette (cinque anni fa era uno su dodici). Addirittura trecentododici milioni vivono in cinquanta stati in cui si parla di persecuzione molto alta o estrema. Ad affermarlo è Porte Aperte Onlus nel suo rapporto annuale sulla libertà religiosa dei cristiani, la World Watch List, in cui si prende in considerazione il periodo che va da ottobre 2021 a settembre 2022. Il report fotografa la situazione nei cinquanta Paesi dove si perseguitano maggiormente i fedeli a Cristo, registrando purtroppo per il 2022 i valori peggiori di almeno gli ultimi trent’anni.
Le nazioni in cui si registra un livello estremo di oppressione sono, in ordine dal primo all’undicesimo posto: Corea del Nord, Somalia, Yemen, Eritrea, Libia, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan, Sudan, India. La violenza anticristiana sta raggiungendo un’intensità senza precedenti nell’Africa sub-sahariana, con la Nigeria ancora epicentro di massacri. Poi, il modello cinese di controllo centralizzato sulla libertà di religione, con l’uso massiccio della tecnologia, si sta diffondendo in altri stati. In America Latina c’è meno libertà a causa di mal governo e criminalità, mentre in Medio Oriente la Chiesa viene ridotta e messa sotto pressione.
I Paesi con il più alto numero di cristiani uccisi (5.621 in totale) sono la Nigeria (5.014), la Repubblica Democratica del Congo (100), il Mozambico (100), la Repubblica Centrafricana (61), il Myanmar (42), la Colombia (21), l’India (17) e il Messico (14). Quelli con il maggior numero di cristiani rapiti (5.259 in tutto) sono la Nigeria (4.726), la Repubblica Democratica del Congo (100), il Mozambico (100), l’Iraq (63), la Repubblica Centrafricana (35), il Camerun (25), la Libia (19) e il Nicaragua (17). Per quanto riguarda quelli dove ci sono stati più cristiani arrestati (4.542 in totale), compaiono l’India (1.750), l’Eritrea (344), la Cina e la Federazione Russa (200), il Myanmar (104) e il Ruanda (100). Il numero totale stimato di chiese o altri edifici cristiani attaccati è 2.110, di cui oltre mille in Cina e almeno un centinaio ciascuno in Angola, Mozambico, Nigeria, Repubblica Democratica del Congo, Ruanda e Myanmar.
Nel rapporto, con il termine persecuzione si intende qualsiasi ostilità subita come conseguenza dell’identificazione dell’individuo o di un intero gruppo con il cristianesimo, considerando ogni sua denominazione. Questa può includere atteggiamenti, parole e azioni ostili nei confronti dei cristiani. Le ragioni sono varie: l’oppressione islamica, il nazionalismo religioso, l’antagonismo etnico-religioso, l’oppressione tribale, il protezionismo da parte di una certa denominazione cristiana, l’oppressione comunista e post-comunista, l’intolleranza secolare, la paranoia dittatoriale, il crimine organizzato e la corruzione.
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