Il numero dei cittadini stranieri residenti in Italia è tornato a crescere

Il XXXI Rapporto immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes mostra affinità e differenze con gli italiani.

Nel 2021 il numero dei cittadini stranieri residenti regolarmente in Italia è tornato a crescere: al primo gennaio di quest’anno erano 5.193.669, provenienti soprattutto da Romania (20,8%), Albania (8,4%), Marocco (8,3%), Cina (6,4%) e Ucraina (4,6%) e presenti prevalentemente in Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Veneto, Toscana e Piemonte. Sono aumentati in maniera considerevole anche i cittadini stranieri titolari di permesso di soggiorno (3.921.125), in particolare per motivi di lavoro. Secondo le stime dell’Istat, l’anno scorso le famiglie con almeno un componente straniero sono state il 9,5% del totale, delle quali una su quattro mista (ovvero con membri sia italiani che stranieri).

Questi e molti altri dati emergono dal trentunesimo Rapporto immigrazione di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, intitolato “Costruire il futuro con i migranti”. Nel documento di legge anche che l’incidenza della povertà economica tra gli stranieri (78%) è di poco inferiore a quella registrata tra gli italiani (82,4%); i problemi lavorativi coinvolgono quote simili di italiani e stranieri (48,1% e 48,3%); i problemi abitativi appaiono più diffusi tra gli utenti di nazionalità non italiana (24,6% contro il 17,1%); le problematiche familiari (separazioni, conflitti, abbandoni, maltrattamenti, maternità indesiderate, morti di congiunti, ecc.) sono molto più diffuse tra gli italiani (18,2%) che tra gli stranieri (8,9%).

Poi, i ragazzi nati in Italia da genitori stranieri sono oltre un milione e di questi solo il 22,7% ha acquisito la cittadinanza italiana. Aggiungendo a loro i minori nati all’estero, si supera la quota di un milione e trecentomila, pari al 13% della popolazione residente in Italia con meno di diciotto anni. Per quanto riguarda l’istruzione, nello scorso anno scolastico sono diminuiti gli alunni con cittadinanza non italiana (-1,3%, pari a oltre undicimila individui) per la prima volta dal 1983/1984 (anno a partire dal quale sono state fatte rilevazioni statistiche attendibili). Ma la loro incidenza sul totale degli studenti non è cambiata (10,3%), in quanto è diminuito il numero complessivo degli alunni a seguito del calo anche di quelli con cittadinanza italiana.

Nelle carceri, continuando il trend dell’ultimo decennio, la presenza della componente straniera è in controtendenza: se in generale i detenuti sono aumentati (+1,4), quelli stranieri sono diminuiti (-1%). Infine, relativamente all’appartenenza religiosa, i cittadini stranieri residenti di fede cristiana scendono al di sotto di due milioni e ottocentomila unità, rimanendo comunque la maggioranza assoluta con il 53% del totale. Quelli musulmani, invece, sono in aumento, raggiungendo il 29,5% pari a un milione e mezzo.